giovedì 19 novembre 2009

Non ci resta che sospirare...




Mi ero ripromesso di cominciare con una storia di cui ci fosse ben più di un volume in giro, ma  fra le centinaia di serie e one shot già pubblicati, questo di Yukari Ichijo ha rappresentato per me un vero e proprio colpo di fulmine e quindi alla fine la scelta è ricaduta quasi naturalmente su “Il motivo per cui sospiro” (titolo originale: “Dakara boku wa tameiki o tsuku”), storia tanto breve quanto intensa, ma soprattutto pubblicata dal gruppo Storm in heaven il 9 di Novembre, quindi freschissima, e dalla veramente alta difficoltà di pubblicazione ufficiale su suolo italiano.
Un’altra motivazione che mi ha spinto a scegliere una storia breve come prima recensione è stata proprio la brevità della lettura: sicuramente molti lettori di questo blog non sono abituati a leggere scanlation, tantopiù che i manga come sapete vanno letti da destra verso sinistra, quindi con un senso di lettura che rispetto al nostro è completamente ribaltato. Questa mia puntualizzazione farà storcere il naso a molti: è dal 1995 che in Italia si leggono i manga all’orientale, quindi forse non c’è più bisogno di questa spiegazione. Ma non solo c’è da ricordare che le pagine delle scanlation vengono visualizzate singolarmente e un lettore distratto o non abituato potrebbe facilmente dimenticarsene (a me capita spesso il contrario quando rileggo i vecchi manga ribaltati), ma di sicuro in questo blog incapperanno lettori probabilmente non avvezzi alla lettura dei manga e una bella spiegazioncina ci sta tutta, in fin dei conti ancora sulle edizioni italiane dei manga dopo tanti anni troviamo dei redazionali utili a guidare il lettore proprio nella lettura all’orientale. Questo piccolo appunto finisce qui e adesso diamo il via alla recensione vera e propria…
Fin da piccolo Kyou è stato circondato da donne bellissime ed è sempre stato corteggiato e ricercato, addirittura ha avuto la sua prima esperienza con la sua tutrice in sesta elementare, a soli 12 anni. Il destino è spesso crudele e si prende beffa di noi e così il nostro Dongiovanni si ritrova innamorato di Mako, una ragazza che sembra nutrire un profondo odio per gli uomini… Ovviamente, la cosa non finisce qui, perché la sessualità di Mako è profondamente centrale nel capire il “motivo per cui sospira” Kyou e quindi non posso addentrarmi più di tanto nella trama senza fare troppi spoiler, ma vi dico solo che per l’eleganza e la raffinatezza con cui in sole 55 pagine viene trattato un tema così profondo come l’identità sessuale e l’innamoramento “impossibile” vale la pena di perdere una ventina di minuti a leggere questa bella storia.
L’edizione italiana è ottima: in Storm in Heaven sono dei veterani e si vede, anche a fronte di un adattamento italiano ottimo e veramente senza sbavature, ottenuto dall’edizione inglese realizzata dal gruppo Lililicious. L’unico appunto possibile è forse il lettering: a volte troppo appiccicato ai ballon (e da letterista mi rendo conto di quanto a video la cosa sia spesso impossibile da individuare) e che lascia troppo spazio vuoto nel ballon, ma questo particolare non disturba la lettura ed è veramente forse l’unico appunto che si possa fare a questa storia, che sembra realizzata oggi, ma in realtà pubblicata sul numero 2 della rivista Chorus di Shueisha dell’Aprile 1993 e successivamente ristampata nel volume 14 di “Yuukan club” (l’opera forse più famosa dell’autrice) e nell’antologia “The best of Yukari Ichijo”



Il motivo per cui sospiro è scaricabile qui



Guida alla lettura:

- Il protagonista di questa storia è un maschio, Kyou, e qui ci riallacciamo al primo post in cui accennavo alla varietà di temi e generi legati allo shoujo manga, solitamente accusato di avere per protagoniste solo boccolose ragazze tutte lacrime.

- Kyou a pagina 1 parla di “sesta elementare”. In Giappone il sistema scolastico è differente dal nostro, forse per questo ad alcuni di voi sarà sembrato strano sentire da personaggi degli anime o dei manga “Ho 14 anni e frequento la seconda media...”. Nessun asino da bocciatura alle elementari, solo un sistema scolastico differente dal nostro che comprende sei anni di scuola elementare, tre di medie e tre di superiori.

- La madre di Kyou chiama il marito “papà”. E’ usuale nelle famiglie giapponesi chiamarsi con l’appellativo relativo al proprio ruolo in famiglia.

- Omotesando è una strada di Tokyo molto famosa per i negozi di grandi firme dell’abbigliamento. E’ parte del quartiere di Harajuku.

- Avendo vissuto a Tokyo per un po’ e avendo avuto un’esperienza abbastanza ampia sulla vita omosessuale locale, ho notato che a Tokyo i locali gay o per travestiti sono praticamente concentrati tutti a Shinjuku Nichome, ampia zona del quartiere di Shinjuku. E’ quindi ipotizzabile che il locale in cui vanno i nostri protagonisti si trovi proprio a Nichome. A questo punto c’è da chiedersi: perché delle ragazze portino Kyou in un locale per travestiti. Non è difficile, aggirandosi per le vie di Nichome, incrociare gruppi di ragazze eterosessuali che per non essere disturbate da ubriaconi molesti se la spassano nei locali gay. Qui la mia personale avventura con queste ragazze!




- In Giappone si è maggiorenni a vent'anni. Non è strano che i liceali lavorino, solitamente part-time, in locali, bar o negozi. Spesso, però, come Kyou si può diventare modelli a tempo perso: non è difficile che girando per Shibuya o Harajuku, i fotografi delle riviste fermino i ragazzi e le ragazze per servizi fotografici. Mi è successo anche questo...

- Giselle è un balletto classico-romantico, famoso per essere il primo balletto le cui musiche furono composte appositamente. La storia narra di Giselle, una popolana, che si innamora di Albrecht, altro popolano che  è in realtà è un principe, e il cui amore per l’uomo la porterà alla pazzia e alla morte.


L’autrice – Yukari Ichijo



 

 








Nata il 19 settembre del 1949 ad Okayama, è una delle maestre del mondo degli shoujo. Ha debuttato nel marzo 1968 sul numero 3 di Ribon con Yuki no serenade (Serenata di neve), distinguendosi fin da subito per i colori acidi delle sue illustrazioni, nonostante il suo stile somigliasse a quello di quasi tutte le altre autrici attive negli anni 60. Il suo stile si è evoluto nel tempo passando dal classico anni 70, alla sicurezza degli anni 80, fino a raggiungere un discreto realismo negli anni 90. Nel 2008 ha festeggiato 40 anni di carriera. La sua opera più famosa è Yuukan club, dal quale è stato tratto anche un drama (telefilm) e che le ha fatto vincere nel 1986 il Kodansha manga award. Nel 2007 è stata premiata al Japan arts media festival con Pride.

Altre opere di Yukari Ichijo disponibili in italiano:

Maya’s funeral procession su SMO project


4 commenti:

  1. Non credevo che qualcun altro avesse avuto lo stesso mio "colpo di fulmine" nel leggere questa storia! Soprattutto considerando che la gestazione della versione italiana è stata assai lunga e travagliata <_<
    (le tue avventure notturne a Tokyo sono troppo... assurde! °_°)

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  2. Cara Smarty, quella storia è bellissima e per fortuna che l'avete tradotta! Complimenti ancora!!!!!

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